In quel momento un suono assordante e fastidioso simile al fischio di un bollitore preannunciava l'imminente aumento di tensione e di pressione. Una fiammata, come quando si spruzza alcool su un timido fuoco per rinvigorirlo, le aveva avvampato le guance, in lei si era innescata una reazione a catena, implacabile, piccole pedine di domino inarrestabili una volta iniziata la caduta. Lo sguardo assassino, il sangue era olio bollente, friggeva nelle vene, pulsava sottopelle velocissimo tanto che ogni battito del cuore era un tonfo di tamburo che scandiva il ritmo della guerra.